L’ultima volta che ci siamo visti, ero sotto casa con la celere che mi sfrattava insieme a mia madre
e il gatto nel transportino verde.

Io sono Serena Scandellari, ma non solo.

Io sono anche, a quanto pare, Iling-Junior, che non riesce a trovare una casa a Bologna, nonostante sia un giocatore di calcio che guadagna un milione e mezzo di euro l’anno.

Io sono, Arnaldo, l’anziano che viveva in aeroporto a Bologna e che è stato individuato semplicemente perché qualcuno se n’è accorto sei mesi dopo che viveva lì, perché non trovava una casa, perché era una persona in difficoltà. E comunque il suo problema è stato risolto da un generoso privato, si leggeva sulle testate.

Io sono la coppia di giovani che qualche giorno fa sui giornali brandiva un bambino appena nato dicendo: “Dateci una casa per far sì che noi possiamo crescere la nostra famiglia, non vivendo presso i nostri genitori o i nostri suoceri”, senza capire dire che proprio quel bambino, probabilmente, sarà ostativo per loro nella ricerca della casa, perché i bambini non gli vogliono, perché sono più difficili da sfrattare.

Io sono la ragazza che mi ha scritto da Morciano di Romagna – perché il problema non è soltanto a Bologna, ma in tante città del nostro territorio – dicendomi che vorrebbe trasferirsi in una casa più piccola perché sta pagando troppo d’affitto, ma non riesce a trovarla.

Io sono mia madre, che ha 76 anni, è una pensionata, ha lavorato tutta la vita e adesso, oggi, dopo sei mesi in cui è stata sfrattata, sta vivendo con me nel monolocale di una nostra conoscente, il cui contratto temporaneo scade a fine mese e siamo daccapo.

Io rappresento tutte queste persone e le rappresento perché sono loro e tutte queste persone siederanno con me nel consiglio regionale, perché io mi assicurerò che tutte queste persone abbiano una casa non domani, immediatamente: perché non si può continuare a parlare di piani casa, di sviluppi decennali, di soluzioni che verranno trovate non si sa quando. E a livello regionale
lo dobbiamo fare noi, perché il nostro ministro delle Infrastrutture al momento ha da fare con dei processi per sequestro di persona a Palermo e la cosa migliore che gli venuta in mente di fare è stata ridurre i metri quadri dei mini appartamenti nei quali già ci stiamo costringendo a 28 metri per due persone, e ha abbassato i soffitti anziché gli affitti.

Quindi siamo dei topi, dobbiamo stare sempre più piccoli, magari andare a vivere nelle fogne, nelle cantine, negli scantinati che cercano di affittarci a prezzi astronomici.

Allora, in una città che si definisce “la più progressista d’Italia” e in una regione che dovrebbe fare altrettanto, perché lo è, è una regione che è sempre stata una roccaforte di sinistra, tutto questo è inaccettabile.

E io farò in modo che le cose cambino.